Dittatura civile-militare uruguaiana

Uruguay
Uruguay - Localizzazione
Uruguay - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoRepubblica Orientale dell'Uruguay
Nome ufficialeRepública Oriental del Uruguay
Lingue parlateSpagnola
CapitaleMontevideo
Politica
Forma di governoDittatura militare
Capo di Stato
Nascita27 giugno 1973 con Juan María Bordaberry
CausaColpo di Stato in Uruguay del 1973
Fine1º marzo 1985 con Gregorio Álvarez
CausaRitorno alla democrazia
Territorio e popolazione
Evoluzione storica
Preceduto daBandiera dell'Uruguay Uruguay
Succeduto daBandiera dell'Uruguay Uruguay

La dittatura civile-militare dell'Uruguay nota anche come dittatura uruguaiana fu un periodo durante il quale l'Uruguay fu governato da un governo militare che non era vincolato dalla Costituzione ed emerse dopo il colpo di Stato del 27 giugno 1973. Il regime rimase in carica dal 27 giugno 1973 al 1º marzo 1985. Questo periodo è stato caratterizzato dal divieto di partiti politici, dal divieto di sindacati e media, dalla persecuzione e dall'arresto degli oppositori del regime.

La dittatura è stata oggetto di molte controversie a causa delle sue violazioni dei diritti umani, dell'uso della tortura e delle inspiegabili sparizioni di molti uruguaiani. Il termine "civile-militare" si riferisce all'uso iniziale del regime militare di un presidente civile relativamente impotente come capo di Stato, che lo distingueva dalle dittature di altri paesi sudamericani in cui alti ufficiali militari presero immediatamente il potere e servirono direttamente come capo di Stato.

Con un prigioniero politico per 450 abitanti,[1] vale a dire circa “6.000 detenuti”[2] – alcune ONG parlano di 15.000 detenuti[3] –, tra cui almeno 67 bambini,[4] in un paese con meno di 3 milioni di abitanti, l'Uruguay ha vissuto con questo regime, che ha partecipato alla "guerra sporca" generalizzata sul continente, una delle peggiori repressioni politiche al mondo. Sono state finora registrate centosedici morti (assassinati, morti in custodia e tramite "suicidio") e centosettantadue sparizioni forzate (l'ultima nel 1984). La tortura, diffusa, fu applicata anche ai bambini e alle donne in gravidanza.[4] Come in Argentina, c'erano bambini rubati ai prigionieri politici e adottati dalle famiglie dei militari e della polizia (incluso quello della nuora del poeta argentino Juan Gelman).[5]

  1. ^ (ES) Carlos Fazio, «Sobre medios y dictaduras», La Jornada, 4 giugno 2007.
  2. ^ (ES) «Una investigación documenta el control de la sociedad en la dictadura uruguaya», Soitu (avec EFE), 31 marzo 2009. A proposito del recente studio Investigación histórica sobre la dictadura y el terrorismo de Estado en el Uruguay (1973-1985) (dir. Álvaro Rico).
  3. ^ (ES) Proyecto Desaparecidos.
  4. ^ a b (ES) «Al menos 67 niños fueron presos políticos en dictadura en Uruguay», La República, 6 aprile 2009 (sul volume II del recente studio Investigación histórica sobre la dictadura y el terrorismo de Estado en el Uruguay (1973-1985), dir. Álvaro Rico).
  5. ^ (FR) «Argentine - Uruguay / Impunité », Amnesty International, 31 luglio 2005.

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